DaTE: noi ottici, qui per ordini e nuovi contatti

DaTE: noi ottici, qui per ordini e nuovi contatti

DaTE: noi ottici, qui per ordini e nuovi contatti

Non aspetta l’agente in negozio, ma fa ricerca; segna sul calendario tutti gli appuntamenti del mondo dell’occhiale
e vi partecipa: è l’identikit del professionista che ha visitato il salone milanese, conclusosi lunedì scorso con 1.700 visitatori;

La musica ad alto volume che ha invaso The Mall non ha impedito di sentire il brusìo. Un gran chiacchiericcio proveniva dagli stand. Le postazioni degli oltre 150 marchi presenti erano tutte uguali, senza alcun eccesso o dettaglio particolare e si susseguivano una dopo l’altra, formando due corridoi. Il percorso era facilissimo da seguire. Sonia Brusa, titolare di tre punti vendita a insegna Docchiali di Rivarolo Canavese, in provincia di Torino, appena entrata era da subito entusiasta. «Mi piace già molto: ho notato che c’è parecchio made in Italy e tanta artigianalità – ha detto la professionista piemontese – Siamo qui per scoprire le nuove collezioni: nei nostri negozi non trattiamo solo occhiali di design, ma siamo sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo». Brusa è solita spostarsi per ere e saloni. «Da alcuni anni, oltre a Mido, andiamo a Opti e anche DaTE è diventato un appuntamento sso – ha aggiunto l’ottica – Naturalmente per fare business e per ordinare». Più “pura” la scelta per Valerio Lana, ex rappresentante per l’Italia di Tom Davies e Robert La Roche, che due anni fa ha lasciato l’attività di agente per aprire a Padova, insieme a Marco Paveri, Pour Moi Bottega Ottica dove vende solo prodotti di design. «Il marchio più blasonato che si può trovare nel mio negozio è Lindberg – ha sottolineato Lana – Ho poi solo prodotti di nicchia e anche il contesto del mio centro ottico è molto particolare: l’obiettivo è distinguersi dalle altre attività». Anche il professionista veneto è stato a DaTe per vedere le nuove collezioni, a maggior ragione quest’anno, in cui non è riuscito ad andare a Silmo.

Si erano appena seduti a uno stand per visionare gli ultimissimi modelli Giusy Testa e Francesco Scalia, coniugi e titolari di May Optical, di Erice, in provincia di Trapani, incontrati lunedì. «DaTE rappresenta tutto ciò che è design e ricerca – ha ricordato l’ottica siciliana – Per studiare il prodotto, per vedere i prototipi e per fare business». Le ha fatto eco Scalia. «Spesso si pensa che al sud non ci sia spazio per il prodotto d’avanguardia – ha detto – Invece c’è un grande fermento: noi ci siamo costruiti un’identità in un piccolo centro come Erice, che conta circa 28 mila abitanti, con la nostra attività che propone solo occhiali di design».

Non è di cile trovare Arianna Foscarini a un appuntamento del genere: la titolare dell’omonimo punto vendita di Thiene, in provincia di Vicenza, non solo è venuta a DaTE, ma ha già prenotato con largo anticipo la sua visita alla prossima edizione di Opti a Monaco. «A DaTE è tutto estremamente ordinato, tanti espositori, alcuni molto interessanti – ha rivelato l’ottica veneta – Abbiamo preso parecchi contatti, anche con realtà nuove, che conoscevamo ma con cui non avevamo instaurato ancora un rapporto. È bello vedere che, oltre a pensare a un prodotto destinato alla vendita, le aziende sono molto preparate e realizzano occhiali in grado di esprimere un concetto: ci sono addirittura alcuni modelli ideati secondo le leggi della sezione aurea». Anche Milena Radi, titolare di Ottica Sacher di Pesaro, ha fatto visita alla manifestazione milanese. «Da 15 anni non trattiamo più i prodotti delle grandi società, ma solo quelli di nicchia e DaTE è un appuntamento d’obbligo – ha spiegato l’ottica marchigiana – È stato molto utile per prendere nuovi contatti con le aziende, ma non ho ordinato nulla: preferisco comunque ricevere l’agente in negozio. Del salone ho apprezzato molto lo stand di Saraghina, mi ha proprio stupito con la ricostruzione di un minimarket. Ma è stato l’unico, poiché l’ambiente con stand tutti uguali ha penalizzato alcuni brand».